Autore: Graziano Lanzidei

ANIR Confindustria: «Il settore dei servizi rivendica la propria importanza negli appalti pubblici»


«Oggi abbiamo affermato, tutti insieme e con forza, che il settore dei servizi pubblici essenziali non può più essere trattato come invisibile. Siamo parte integrante dell’economia del Paese e un pilastro per la tenuta del welfare e della qualità della vita di milioni di persone» – dichiara Massimo Piacenti, Presidente di ANIR Confindustria, in occasione della diffusione del Manifesto dell’Economia dei Servizi.

«Non siamo fornitori accessori della Pubblica Amministrazione, ma imprese che operano con responsabilità e con un impatto diretto sulla salute, sulla sicurezza e sulla qualità della vita dei cittadini. Il nostro settore deve essere riconosciuto come strategico, alla pari dei lavori pubblici, e questo deve riflettersi nelle regole sugli appalti, nella revisione prezzi e nella programmazione delle politiche industriali».

ANIR Confindustria sottolinea che, tra le richieste condivise nel Manifesto, è fondamentale quella di rendere obbligatorio l’inserimento nei contratti pubblici ad esecuzione continuativa e/o periodica dei meccanismi di revisione dei prezzi ordinaria previsti dal codice per garantire l’equilibrio economico dei contratti, oggi meramente facoltativi, per un’applicazione omogenea da parte delle varie stazioni appaltanti e un minor carico di responsabilità in capo ad esse.

Continua Piacenti: «Le mense scolastiche, universitarie, ospedaliere e aziendali garantiscono quotidianamente un servizio essenziale, basato su standard qualitativi, controlli e una forte incidenza della manodopera. Non è accettabile che le imprese del nostro comparto siano penalizzate da una revisione prezzi limitata e discrezionale. Le regole attuali mettono a rischio la sostenibilità delle imprese e, di conseguenza, la qualità dei servizi per studenti, pazienti e lavoratori».

Inoltre, ANIR Confindustria chiede un intervento immediato per correggere l’approccio culturale della Pubblica Amministrazione negli appalti di servizi: «Per troppi anni i servizi essenziali sono stati trattati come voci di costo da comprimere, mentre i lavori pubblici hanno goduto di una maggiore attenzione politica ed economica. Serve un riequilibrio che riconosca il valore economico e sociale del settore, anche attraverso l’istituzione di un tavolo permanente tra Governo e associazioni di rappresentanza» conclude Piacenti.

ANIR Confindustria continuerà a promuovere un confronto aperto con le istituzioni per garantire un futuro sostenibile e competitivo per il settore della ristorazione collettiva e dei servizi pubblici essenziali.

Nasce il Manifesto dell’Economia dei Servizi: le imprese chiedono al Governo equità negli appalti pubblici

È stato lanciato il Manifesto dell’Economia dei Servizi, un documento sottoscritto da sedici Associazioni di rappresentanza che denuncia le gravi disparità normative tra il settore dei servizi e forniture e quello dei lavori pubblici negli appalti della Pubblica Amministrazione.

Attraverso il Manifesto, “Servizi e forniture: invisibili negli appalti, indispensabili per il Paese”, le Associazioni – Afidamp, Agci Servizi, Angem, ANIP-Confindustria, ANIR-Confindustria, ASSIV-Confindustria, Assosistema Confindustria, ConFedersicurezza e Servizi, FIPE-Confcommercio, FNIP-Confcommercio, Fondazione Scuola Nazionale Servizi, ISSA, Legacoopsociali, Legacoop Produzione e Servizi, Unionservizi Confapi, UNIV – lanciano un appello urgente al Governo, affinché vengano corretti i meccanismi di revisione prezzi, che oggi penalizzano un comparto strategico per il Paese, con un impatto su oltre mezzo milione di lavoratrici e lavoratori e un valore economico di circa 70 miliardi di euro.

Un trattamento discriminatorio, dimostrazione del fatto che in Italia c’è un problema culturale nell’ambito degli acquisti della Pubblica Amministrazione, che mette a rischio la stabilità delle imprese del settore e la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati in servizi essenziali ed indispensabili.

In assenza di interventi immediati, si rischia una situazione insostenibile, con effetti a catena su occupazione e qualità di servizi pubblici essenziali quali pulizia di luoghi pubblici e di lavoro, igienizzazione degli ospedali, mense scolastiche e ospedaliere, raccolta e gestione dei rifiuti, vigilanza privata, fornitura di dispositivi medici, sanificazione e sterilizzazione di dispositivi medici tessili e strumentario chirurgico, gestione di servizi sociosanitari, assistenziali ed educativi.

Per questo motivo, le Associazioni avanzano nel Manifesto quattro richieste al Governo per chiedere: la modifica delle norme sugli appalti pubblici, equiparando le soglie di revisione prezzi per servizi, forniture e lavori; l’obbligo di revisione ordinaria dei prezzi nei contratti pubblici continuativi, oggi lasciato alla discrezionalità delle stazioni appaltanti; la creazione di un dipartimento dedicato alle politiche del settore servizi e forniture, per colmare il gap di attenzione istituzionale; l’apertura di un tavolo di confronto con i ministeri interessati (MIT, MIMIT, MEF).

Il Manifesto è ora a disposizione delle Istituzioni e di tutti gli attori coinvolti. Nei prossimi giorni, le Associazioni annunceranno iniziative pubbliche volte ad avviare un dialogo concreto con il Governo, affinché riconosca l’importanza del settore dei servizi e delle forniture e il ruolo chiave che esso svolge nell’economia italiana.

Scarica e leggi il Manifesto dell’Economia dei Servizi – marzo 2025.

ANIR CONFINDUSTRIA CELEBRA L’INTERNATIONAL SCHOOL MEALS DAY: «ADESSO UN PASSO AVANTI
PER IL CIBO PUBBLICO NELLE MENSE SCOLASTICHE ITALIANE»

ANIR Confindustria celebra l’International School Meals Day, un’iniziativa globale che promuove il valore della refezione scolastica per la salute, il benessere e l’apprendimento degli studenti di tutto il mondo. In questa occasione, l’Associazione Nazionale delle Imprese della Ristorazione Collettiva intende fissare questa giornata, anche in Italia, come appuntamento annuale dedicato alla valorizzazione del servizio di refezione scolastica come elemento cardine del sistema educativo e della tutela alimentare delle giovani generazioni.

«La ristorazione scolastica è un pilastro del concetto di cibo pubblico, inteso come un diritto e un bene comune che incide sulla qualità della vita, sulla salute e sulla sostenibilità ambientale. Per questo motivo, ANIR si impegna a promuovere una visione innovativa della refezione scolastica, in linea con i principi dell’International Schools Meals Day e della School Meals Coalition», ha dichiarato Paolo Valente, Segretario generale di ANIR Confindustria.

Un protocollo per il futuro della refezione scolastica

La celebrazione dell’International School Meals Day è anche l’occasione per fare il punto sul protocollo d’intesa che ANIR sta definendo con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, guidato dal Ministro Valditara. L’obiettivo dell’accordo è migliorare la qualità della refezione scolastica in Italia attraverso:

  • L’adozione di standard nutrizionali avanzati, in linea con le migliori pratiche internazionali per una dieta sana ed equilibrata.
  • Un maggiore sostegno ai prodotti locali e sostenibili, rafforzando il legame tra mense solastiche e filiera agroalimentare nazionale.
  • La digitalizzazione dei servizi, per rendere più efficiente la gestione delle mense e garantire trasparenza nella filiera di approvvigionamento.
  • La formazione del personale, affinché cuochi e operatori possano offrire un servizio sempre più qualificato.

«La collaborazione tra pubblico e privato è essenziale per garantire un servizio di refezione che non sia solo un pasto quotidiano, ma un’opportunità educativa per le nuove generazioni,» ha aggiunto Massimo Piacenti, Presidente di ANIR Confindustria.

Il cibo pubblico come investimento per il Paese

Ogni giorno in Italia milioni di studenti usufruiscono della refezione scolastica, un settore che rappresenta un investimento strategico per la salute pubblica e per lo sviluppo economico del Paese. Secondo i dati della School Meals Coalition, a livello globale circa 418 milioni di bambini ricevono pasti scolastici ogni giorno, con un impatto significativo sulla crescita, sull’educazione alimentare e sul rendimento scolastico.

ANIR Confindustria sottolinea l’importanza di considerare il cibo pubblico come un diritto e non come un mero costo per le amministrazioni. «Investire nella refezione scolastica significa investire nella salute, nella formazione e nell’equità sociale. La Giornata internazionale della refezione scolastica è il momento ideale per riflettere su come rendere il sistema sempre più efficace e inclusivo,» ha concluso Valente.

Un impegno per il 2030

L’iniziativa di ANIR si inserisce nell’ambito degli obiettivi della School Meals Coalition, che punta a garantire un pasto sano e nutriente a ogni bambino entro il 2030. ANIR invita istituzioni, imprese e cittadini a sostenere questo percorso, affinché la refezione scolastica diventi un modello di eccellenza per la qualità e la sostenibilità.

Innovazione teconologica e sostenibilità, una grande opportunità nella ristorazione collettiva

Inauguriamo una nuova rubrica nella nostra newsletter, dove raccogliamo le voci del settore, dei diversi protagonisti e soprattutto di esperti sui temi di maggiore novità, attualità e rilevanza per tutto il sistema della ristorazione collettiva.

Il settore della ristorazione collettiva sta vivendo una trasformazione significativa grazie all’innovazione tecnologica e alla crescente attenzione verso la sostenibilità. La gestione delle risorse, l’ottimizzazione energetica e il miglioramento della qualità del servizio sono diventati fattori cruciali per garantire un’alimentazione sana e responsabile in ambiti fondamentali come scuole, ospedali, aziende e comunità.

Le nuove tecnologie stanno rivoluzionando la produzione e la distribuzione dei pasti, consentendo alle imprese del settore di ridurre gli sprechi, migliorare la sicurezza alimentare e ottimizzare i consumi energetici. Un approccio sempre più diffuso è l’integrazione di strumenti digitali e sistemi intelligenti per la gestione delle operazioni quotidiane.

Sul tema, Lainox, azienda di riferimento nella produzione di attrezzature per la ristorazione professionale, che abbiamo incontrato nel corso della ultima edizione di IMMENSE ci ha descritto alcuni punti in cui questo settore possa evolversi in chiave innovativa sia sul versante tecnologico che in quello sostenibile.

il futuro della ristorazione collettiva? Parola agli esperti

l’adozione di tecnologie avanzate può offrire soluzioni concrete alle principali sfide della ristorazione collettiva. Da sottolineare l’importanza di tre aspetti chiave soprattutto per gli esperti di Lainox:

  • Ottimizzazione dei processi di cottura e preparazione dei pasti: La digitalizzazione dei flussi di lavoro permette di migliorare la qualità del servizio e garantire un maggiore controllo sugli standard alimentari.
  • Riduzione dei consumi energetici e impatto ambientale: L’introduzione di macchinari a basso impatto e di sistemi di monitoraggio intelligente consente una gestione più responsabile delle risorse.
  • Automazione e tracciabilità per una gestione efficiente: La possibilità di analizzare i dati di consumo e adeguare la produzione ai reali bisogni aiuta a ridurre gli sprechi e a garantire un servizio più efficiente.

L’innovazione tecnologica non è solo un vantaggio operativo, ma una necessità per chi opera nella ristorazione collettiva, spiegano gli esperti. Grazie a strumenti digitali avanzati, oggi è possibile migliorare l’efficienza delle cucine professionali, ridurre il consumo di energia e acqua e ottimizzare le operazioni quotidiane, con benefici concreti per le aziende e per l’ambiente.

Le soluzioni per un settore in evoluzione

Per rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione, esistono una gamma di prodotti innovativi che combinano efficienza, sostenibilità e facilità d’uso, qui di seguito quelli forniti da Lainox ad esempio:

  • Naboo e Naboo Coach: un sistema intelligente che guida gli operatori nella preparazione dei pasti, garantendo precisione, velocità ed elevati standard qualitativi.
  • Aroma Naboo: tecnologia avanzata per il monitoraggio della qualità del cibo, con sensoristica per garantire un’esperienza ottimale e ridurre al minimo gli sprechi alimentari.
  • Nabook: piattaforma digitale che consente la gestione remota delle attrezzature e l’ottimizzazione della produzione dei pasti, riducendo inefficienze e costi.
  • Design for Environment (DfE): metodologia di progettazione sostenibile che riduce l’impatto ambientale in tutte le fasi del ciclo di vita dei prodotti, dall’utilizzo di materiali riciclabili alla riduzione del consumo energetico.

L’integrazione di queste soluzioni rappresenta un passo avanti per il settore, permettendo alle aziende di affrontare le sfide della transizione ecologica e di migliorare la gestione delle risorse.

La ristorazione collettiva è a un punto di svolta: investire in innovazione e sostenibilità significa garantire un servizio di qualità, rispettoso dell’ambiente e in linea con le esigenze delle comunità servite.

Per chi fosse interessato ad approfondire  Lainox è una azienda che continua a sviluppare tecnologie avanzate per supportare il settore in questa trasformazione, offrendo strumenti concreti per una ristorazione più efficiente e sostenibile (lainox@lainox.com)

Per visitare il sito di Lainox

 

ANAC Appalti, doppia verifica sull’equivalenza dei CCNL delibera n. 14 del 2025

Con la presente si intende rendere evidente la precisazione che ANAC ha reso pubblica, attraverso il parere di precontenzioso, delibera n. 14 del 2025 del Consiglio di ANAC in materia di contratti collettivi e nuovo codice dei contratti a seguito dell’impatto che il decreto cosi detto correttivo al codice degli appalti sta avendo sugli operatori economici e stazioni appaltanti in materia di contratti pubblici.

In sintesi al mosaico delle tutele lavoristiche, disegnato dal Codice degli appalti e riformato dal correttivo, si aggiunge un altro importante tassello, questa volta fissato da Anac, secondo cui spetta alla stazione appaltante controllare se il contratto di lavoro applicato dal concorrente è equivalente o peggiorativo rispetto a quello richiesto nel disciplinare di gara, operando un controllo che tenga conto sia degli aspetti economici che di quelli normativi.

Precisazione desunta dalla delibera in oggetto che “ritiene che la condotta della SA non sia sindacabile dall’Autorità in quanto non è manifestamente irragionevole, illogica, incongruente o viziata da palese travisamento dei fatti e di conseguenza è conforme alla normativa di settore”

Quanto precisato da Anac va nella direzione di imputare alle stazioni appaltanti il rigoroso controllo dell’equivalenza dei contratti con giudizio sindacabile dall’Autorità «solo per vizi di macroscopica irragionevolezza o illogicità». Per l’authority, che ha emanato la decisione nell’ambito dell’esame delle procedure di affidamento del servizio di salvataggio ed antincendio per l’eliporto del comprensorio sanitario di Bolzano, «si ritiene che la dichiarazione di equivalenza debba dimostrare che il diverso Ccnl adottato, al di là del nomen iuris, garantisca tutele equiparabili». Inoltre evidenziamo il passaggio di forte rilevanza dove Anac affida alla discrezionalità delle stazioni appaltanti quando precisa che «la valutazione deve necessariamente avere ad oggetto sia le tutele economiche che quelle normative in quanto complesso inscindibile». Una doppia verifica dell’equivalenza che il parere articola anche in una sorta di vademecum dei vari elementi da mettere sotto esame. «Si suggerisce di effettuare dapprima la valutazione dell’equivalenza economica dei contratti, prendendo a riferimento le componenti fisse della retribuzione globale annua costituite dalle seguenti voci: retribuzione tabellare annuale; indennità di contingenza; Elemento Distinto della Retribuzione a cui vanno sommate le eventuali mensilità aggiuntive (tredicesima e quattordicesima), nonché ulteriori indennità previste». Sul fronte normativo Anac elenca dodici parametri tra cui per esempio la disciplina del lavoro straordinario, la bilateralità, la previdenza integrativa, per concludere poi che «la stazione appaltante può ritenere sussistente l’equivalenza in caso di scostamenti marginali in un numero limitato di parametri». Uno scudo contro la possibilità di dichiarare l’equivalenza per contratti simili dal punto di vista economico, ma divergenti in alcuni istituti cardine del settore delle costruzioni.

In allegato:

 

ANIR Confindustria sollecita interventi urgenti sulla revisione prezzi nei servizi pubblici essenziali

Destano preoccupazione i nuovi dati diffusi dall’ISTAT per gennaio 2025. Confermano un incremento dell’1,5% dell’indice nazionale dei prezzi al consumo su base annua (dal +1,3% di dicembre) e un aumento dello 0,6% rispetto al mese precedente. A pesare maggiormente su questa accelerazione sono il rincaro dei beni energetici regolamentati (+27,8%) e l’aumento dei prezzi dei beni alimentari lavorati (+2,0%). È la costante inflazionistica degli ultimi anni.

L’inflazione crescente si riflette inevitabilmente sui costi dei servizi di ristorazione collettiva, settore che ogni giorno garantisce milioni di pasti nelle scuole, negli ospedali e nelle aziende italiane. Tuttavia, le imprese del comparto sono ancora prive di strumenti normativi adeguati a calmierare i corrispettivi dei contratti ai costi reali.

«È indispensabile che la revisione prezzi diventi obbligatoria e ordinaria nei contratti di servizi pubblici essenziali», afferma Massimo Piacenti, Presidente di ANIR Confindustria. «Gli appalti di ristorazione collettiva è necessario che abbiano una corrispondente revisione dei prezzi normata e ordinaria, di tipo obbligatorio, rimessa direttamente agli indici ISTAT correnti. Non possiamo continuare essere trattati alla stregua di quelli per i lavori pubblici: che hanno natura profondamente diversa; quelli sui servizi sono contratti pluriennali ad esecuzione periodica continuativa l’aumento dei costi si scarica direttamente sulle imprese, con il rischio concreto di compromettere la qualità del servizio, la tenuta delle imprese, di tutta la filiera e i rapporti con gli stakeholder, a cominciare dai nostri operatori».

ANIR Confindustria chiede al Governo e al Parlamento di intervenire affinché gli appalti di servizi – che rappresentano oltre il 70% del valore complessivo degli appalti pubblici – non vengano più trascurati. Si ritiene urgente un intervento che modifichi il Codice Appalti in tema di revisione prezzi ed equilibrio economico dei contratti nella direzione da noi auspicata.

«Rinviare ulteriormente significa ignorare l’appello unitario che è venuto da tutto il mondo dei servizi e lasciare le imprese del settore in una situazione che ormai è insostenibile da troppo tempo», conclude Piacenti. «Stiamo chiedendo solo, fornendo dati e supporto, di garantire alle aziende gli strumenti necessari per continuare a offrire un servizio essenziale con standard di qualità elevati».

Riconoscimento della specificità dei servizi nel Codice Appalti: una conferma dai dati ANAC e ISTAT

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha pubblicato i dati relativi al mercato degli appalti pubblici per il periodo maggio-agosto 2024, evidenziando come i servizi rappresentino la categoria più rilevante sia per numero di procedure pubblicate (41,6%) che per valore economico (40,7%). Questo conferma il peso centrale dei servizi negli affidamenti pubblici, superiore a quello dei lavori pubblici, che si attestano rispettivamente al 23,7% per numero di procedure e al 17,6% per valore complessivo.

«Questi dati impongono una riflessione» dice Massimo Piacenti, Presidente ANIR Confindustria, «sulla necessità di una maggiore attenzione alla qualità e alla sostenibilità del settore, in un contesto economico caratterizzato da una crescita dei costi che incide fortemente sulle imprese del comparto».

L’aumento dei costi e il suo impatto sugli appalti pubblici.

Secondo i dati ISTAT di gennaio 2025, l’inflazione annua si attesta al + 0,8% con un aumento dell’1,3% per i beni alimentari e una crescita più accentuata nel settore della ristorazione. L’indice dei prezzi al consumo evidenzia che il costo delle materie prime alimentari continua a salire, mettendo sotto pressione il sistema della ristorazione collettiva, che deve garantire qualità e sostenibilità senza disporre di adeguati strumenti di revisione dei prezzi nei contratti pubblici. L’incremento riguarda non solo le derrate alimentari, ma anche energia, logistica e servizi, componenti essenziali per il settore.

«Senza una revisione tempestiva dei contratti», continua ancora Piacenti, «le imprese del comparto rischiano di trovarsi in difficoltà, con possibili ripercussioni sulla continuità del servizio dei pasti erogati in scuole, ospedali, aziende e strutture pubbliche, proprio perché sulla qualità del servizio fornito non possiamo fare passi indietro».

Verso un nuovo approccio negli appalti pubblici

Alla luce dei dati ANAC e ISTAT, Anir Confindustria sottolinea l’urgenza di un quadro normativo più attento al settore dei servizi, che tenga conto:

  • Della necessità di una revisione dei prezzi negli appalti pubblici, per evitare che l’aumento dei costi penalizzi la continuità del servizio offerto e la sostenibilità economica delle imprese.
  • Di un maggiore equilibrio nei criteri di aggiudicazione, per scongiurare il rischio di offerte al massimo ribasso, dannose per la qualità e la sicurezza alimentare.
  • Di un riconoscimento strategico del ruolo della ristorazione collettiva, che non si limita alla fornitura dei pasti ma rappresenta un servizio pubblico essenziale con impatti diretti sulla salute, l’educazione e il benessere sociale.

Il valore della ristorazione collettiva nel sistema Paese.

Massimo Piacenti conclude: «ANIR Confindustria ribadisce che la ristorazione collettiva è un pilastro del sistema degli appalti pubblici, con un impatto diretto su milioni di cittadini ogni giorno. Investire sulla qualità e garantire regole più equilibrate significa promuovere un modello virtuoso che tuteli imprese, lavoratori e utenti finali, in un settore che rappresenta il cuore del welfare pubblico. L’auspicio è che i dati forniti da ANAC e ISTAT possano essere uno stimolo per un dialogo costruttivo con le Istituzioni, affinché la regolazione del mercato degli appalti pubblici sia più aderente alla realtà economica e capace di garantire stabilità, qualità e sostenibilità nel lungo periodo. Non è più tempo di rimandare o rinviare le scelte chiare e nette che il settore chiede da tempo, per sé, ma anche per le maestranze, gli utenti e per tutta la filiera agroalimentare italiana».

Incontro tra ANIR Confindustria e il Ministro Valditara: al centro refezione scolastica, qualità e sana alimentazione

Si è tenuto ieri pomeriggio un incontro istituzionale tra ANIR Confindustria e il Ministero dell’Istruzione e del Merito, con al centro il tema della refezione scolastica, la qualità dei pasti serviti nelle scuole italiane, la sostenibilità del servizio e la promozione di un’alimentazione sana ed equilibrata per le giovani generazioni. A incontrare il Ministro Valditara è stata la delegazione di ANIR Confindustria, composta dal Presidente Massimo Piacenti e dal Segretario Generale Paolo Valente.

Il Ministro Valditara ha espresso il proprio impegno a garantire ai bambini e ai ragazzi italiani un’alimentazione sana e di qualità, sottolineando come sia necessario preservare e promuovere l’eccellenza nazionale anche attraverso il pasto scolastico: «Il nostro obiettivo è garantire una sana alimentazione per tutti gli studenti, assicurando al contempo il rispetto degli standard più elevati, garantito anche dal Made in Italy, e valorizzando il sistema educativo attraverso il momento del pasto». Il Ministro ha inoltre ricordato gli interventi già avviati dal Governo sulle mense scolastiche, con l’obiettivo di ampliare l’accesso al servizio, tramite l’estensione del tempo pieno, grazie ai fondi del PNRR, e sul continuo miglioramento della qualità dei pasti offerti agli studenti. Ha inoltre sottolineato l’importanza della promozione all’estero delle eccellenze imprenditoriali e della filiera italiana.

Dichiarazioni della delegazione ANIR

«L’incontro con il Ministro Valditara è stato un’occasione importante per porre le basi di una collaborazione più strutturata sul tema del Cibo Pubblico», ha dichiarato Massimo Piacenti, Presidente di ANIR Confindustria. «Riteniamo fondamentale che il servizio di ristorazione scolastica venga considerato parte integrante del percorso formativo degli studenti. Garantire pasti di qualità significa investire nella salute e nella crescita dei nostri ragazzi, promuovendo al contempo il benessere delle famiglie e l’equità sociale».

Il Segretario Generale Paolo Valente ha aggiunto: «Non solo per garantire una sana alimentazione a scuola, ma per farne un vero e proprio momento di educazione, non solo alimentare». Valente ha inoltre sottolineato come il Cibo Pubblico sia una visione di sistema che punta a un’alimentazione di qualità e accessibile per tutti, elemento chiave per la coesione sociale e lo sviluppo delle nuove generazioni.

Prospettive future

L’incontro si è concluso con l’impegno a proseguire il dialogo avviato, puntando a progetti condivisi che possano valorizzare l’intera filiera agricola e alimentare ed il sistema delle imprese italiane al fine di garantire concretamente standard qualitativi sempre più elevati nei servizi di refezione scolastica e promuovere campagne di sensibilizzazione sul valore del pasto come momento educativo. ANIR Confindustria ha ribadito la disponibilità a collaborare con il Ministero dell’Istruzione e del Merito per costruire un modello virtuoso di ristorazione scolastica che metta al centro la qualità, la salute e la sostenibilità.

Informativa 1/2025 – Disposizioni integrative e correttive al codice dei contratti pubblici

Roma, 13 Gennaio 2025

INFORMATIVA 1_2025

Disposizioni integrative e correttive al codice dei contratti pubblici; DECRETO LEGISLATIVO 31 dicembre 2024, n. 209

Siamo con la presente ad informarvi delle recenti modifiche apportate al Codice degli appalti attraverso il Decreto Legislativo 31 dicembre 2024, n. 209 recante Disposizioni integrative e correttive al codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36.

Il risultato è frutto di un confronto con il legislatore di cui ANIR si è fatta interprete che consideriamo solo un primo passo verso la completa regolamentazione di un settore dei servizi cosi particolare come è quello della ristorazione collettiva, che insieme a contratti di servizi in generale va differenziato completamente dal modus operandi del mondo delle opere pubbliche con cui chiamiamo i lavori.

Per vostra opportuna conoscenza ed informazione alleghiamo il testo finale del correttivo e riportiamo sinteticamente alcune importanti novità in materia di revisione dei prezzi e contratti di servizi:

  • È stata modificata la soglia di attivazione delle clausole di revisione prezzi per i lavori. La variazione del costo dell’opera che fa scattare la revisione è stata abbassata dal 5% al 3% dell’importo complessivo.
  • Per i lavori, la revisione prezzi opera nella misura del 90% (anziché 80%) della parte eccedente la variazione del 3%.
  • Per servizi e forniture, la soglia di attivazione rimane al 5%, ma la revisione opera nella misura dell’80% della parte eccedente.
  • È stato introdotto un nuovo Allegato II.2-bis che disciplina nel dettaglio le modalità di applicazione delle clausole di revisione prezzi.
  • È stata introdotta la possibilità di inserire nei contratti di servizi e forniture, oltre alle clausole obbligatorie di revisione prezzi, anche meccanismi ordinari di adeguamento del prezzo all’indice inflattivo concordato tra le parti.
  • Nei contratti di subappalto e nei subcontratti è diventato obbligatorio inserire clausole di revisione prezzi, in coerenza con quanto previsto per il contratto principale.
  • Per gli appalti di servizi e forniture è stata eliminata l’obbligatorietà di costituzione del Collegio Consultivo Tecnico, che rimane invece obbligatorio per i lavori sopra-soglia.
  • È stata introdotta la possibilità di prevedere un premio di accelerazione anche per i contratti di servizi e forniture, compatibilmente con l’oggetto dell’appalti.

Modifiche che, seppur insufficienti, mirano a rendere più flessibile ed efficace il meccanismo di revisione prezzi, tenendo conto delle specificità dei diversi tipi di contratti e delle esigenze emerse nella pratica applicativa del Codice.

In particolare, per la revisione dei prezzi il nuovo l’art 23 prevede le seguenti modifiche al art.60 del dl 31 marzo 2023, n. 36 :

  • Modifiche al comma 1, al fine di specificare che le clausole di revisione prezzi si riferiscono alle prestazioni oggetto del contratto. 
  • Si è ritenuto, con le modifiche al comma 2 di prevedere per i contratti di lavori una riduzione della soglia dell’alea contrattuale al 3% e un innalzamento della soglia di compensazione dell’eccedenza al 90%, tenuto conto del fatto che l’omogeneità nei meccanismi di calcolo della revisione consentono di prefigurare scenari omogenei per i contratti di settore, idonei a stimare il possibile impatto delle variazioni contrattuali di settore rispetto ai quadri economici dell’opera.
  • Di converso, per i contratti di servizi e forniture si è ritenuto necessario distinguere due diversi meccanismi revisionali:

    • il primo, di natura straordinaria parametrato alle “particolari condizioni di natura oggettiva” consistenti nella rilevazione di un incremento contrattuale pari al 5% e in una remunerazione dell’eccedenza della variazione in misura pari all’80%;
    • il secondo meccanismo, di natura ordinaria, finalizzato a garantire in condizioni di normalità l’equilibrio economico-finanziario del contratto attraverso clausole di indicizzazione del costo del servizio ponderate dalla stazione appaltante in base all’oggetto del contratto, alla sua durata e alle specifiche condizioni di svolgimento delle relative prestazioni.

In coerenza con tale orientamento è stato quindi inserito un nuovo comma 2-bis, con la clausola già presente nell’Allegato II.2-bis che riconosce a ciascuna stazione appaltante la possibilità di inserire nel contratto, oltre alle clausole di cui all’articolo 60, comma 1, meccanismi ordinari di adeguamento del prezzo del contratto all’indice inflattivo convenzionalmente individuato tale parti.

In tale ipotesi, si precisa che l’incremento di prezzo riconosciuto in virtù dei meccanismi ordinari di adeguamento del prezzo del contratto non è considerato ai fini della determinazione della variazione di prezzo del servizio o della fornitura per l’attivazione delle clausole di cui all’articolo 60, comma 1.

L’attuazione delle esigenze di riequilibrio contrattuale sottese a questo secondo meccanismo revisionale deve essere inevitabilmente rimesso alle stazioni appaltanti, in quanto la sua definizione è destinata a variare nei diversi settori di riferimento, tenuto conto degli specifici fattori che incidono sul prezzo delle prestazioni.

La modifica apportata al comma 3 è volta a precisare che gli indici sintetici di costo e di costruzione sono individuati ai sensi del comma 4 dell’articolo 60 espungendo il riferimento all’ISTAT. Viene altresì modificato al fine di prevedere che, con riguardo ai contratti di servizi e forniture, ai fini della variazione dei costi e dei prezzi gli indici sintetici possono essere disaggregati.

Il comma 4 dell’articolo 60 del Codice, così come modificato, prevede che questi siano individuati con provvedimento adottato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, sentita l’ISTAT, sulla base delle tipologie omogenee di lavorazioni indicate alla Tabella A dell’Allegato II.2-bis.

Il nuovo comma 4-bis prevede che gli indici di prezzo, unitamente alla metodologia di calcolo, sono pubblicati sul portale dell’ISTAT.

Per gli appalti di servizi e forniture che dispongono, in ragione dei settori di riferimento, di specifici indici di determinazione della variazione del prezzo, il comma 4-ter, precisa che resta comunque ferma la possibilità di utilizzare gli indici settoriali in sostituzione di quelli previsti dal comma 3, lettera b), dell’articolo 60 (i.e. prezzi al consumo, prezzi alla produzione dell’industria e dei servizi, retribuzioni contrattuali orarie).

Ai sensi del nuovo comma 4-ter il menzionato Allegato II.2-bis disciplina, peraltro, le modalità di attuazione delle clausole di revisione prezzi, tenuto conto della natura e del settore merceologico dell’appalto e degli indici disponibili, e ne specifica le modalità di corresponsione, anche in considerazione dell’eventuale ricorso al subappalto.

Al nuovo comma 4-quater è disposto che il nuovo Allegato II.2-bis disciplini le modalità di attuazione delle clausole di revisione prezzi, tenuto conto della natura e del settore merceologico dell’appalto e degli indici disponibili, e ne specifica le modalità di corresponsione, anche in considerazione dell’eventuale ricorso al subappalto.

Infine vi riportiamo gli interventi a commento che ANIR ha reso pubblici dove in particolare sulla revisione dei prezzi chiediamo ancora un successivo intervento che adotti lo stesso criterio previsto per i lavori per la revisione dei prezzi in via straordinaria e che renda obbligatoria quella che abbiamo chiamato revisione ordinaria prevista nell’allegato II.2-bis del codice per ora solo facoltativa.

In allegato:

Il PDF dell’Informativa:
Informativa 1_ 2025 Disposizioni integrative e correttive al codice dei contratti pubblici

Decreto Legislativo 31 dicembre 2024, n. 209:
Decreto legislativo 31 dicembre 2024 n.209

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