Ristorazione collettiva, ANIR Confindustria incontra il ministro Brunetta: «Noi parte attiva nella organizzazione della PA. Mense non siano considerate accessorio»

Maggio 5, 2021

La delegazione di ANIR Confindustria (Associazione nazionale imprese di ristorazione collettiva aderenti alla federazione Confindustria Servizi HCFS) ha incontrato il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta.

“Un momento di confronto importante per il nostro settore- ha detto il presidente di ANIR-Confindustria Massimiliano Fabbro – che ci ha consentito di rappresentare le nostre difficoltà e la volontà di riconfigurare il nostro ruolo all’interno del mercato pubblico, caratterizzato dalla rivoluzione dello smartworking. Ci sentiamo parte del servizio pubblico – prosegue – e non vorremmo che le nuove dinamiche cancellassero il valore sociale, economico e di presidio della salute della ristorazione collettiva negli uffici, le scuole, le caserme, gli ospedali. Abbiamo trovato grande disponibilità all’ascolto da parte del ministro Brunetta delle nostre istanze: riduzione del costo del lavoro, per agevolare la riallocazione dei numerosissimi lavoratori, oggi in Cassa integrazione e a rischio licenziamento; nuove misure sulla liquidità delle imprese come l’ampliamento e l’ estensione dell’utilizzo, in via straordinaria, dei sistemi finanziari garantiti (SACE), misure per il riconoscimento dei costi fissi incomprimibili che non hanno trovato corrispondenza nei bilanci delle aziende. Abbiamo inoltre ribadito la necessità di rinegoziare gli appalti in essere, e che questo debba accadere traducendo con una legge ad hoc le motivazioni già espresse dall’Anac. Vorremmo che la recente proposta di riforma pubblico impiego consideri il momento del pasto centrale e la ristorazione collettiva un servizio complementare nell’organizzazione del lavoro pubblico. Lo smartworking e il lavoro agile, modificheranno profondamente tempi, modi e costi del servizio. Chiediamo che gli organismi datoriali, come avviene per le rappresentanze sindacali, possano dare il proprio contributo a definire delle nuove linee guida per l’erogazione del servizio, nella fase di ripresa post covid. Con grande soddisfazione prendiamo atto, che viene ribadito il ruolo e il valore sociale della ristorazione collettiva e che essa vada garantita in modo sostanziale per tutti gli aventi diritto, seppure con soluzioni organizzative differenti per ciascuna condizione”.

Roma, 5 maggio 2021

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