Ristorazione collettiva, regole e sostenibilità: un’infrastruttura per la crescita del Paese

Il secondo panel di IMMENSE 2025, moderato dal giornalista Tommaso Giuntella, ha posto al centro il tema delle regole e della sostenibilità economica di un settore che incide ogni giorno sulla salute, sul lavoro e sulla coesione sociale del Paese.
Un confronto tra rappresentanti delle istituzioni e del mondo imprenditoriale che ha confermato quanto la ristorazione collettiva sia ormai un comparto strategico dell’economia italiana.

Al centro del dibattito, le parole del Presidente di ANIR Confindustria, Massimo Piacenti, che ha sottolineato come questo sia “un momento decisivo per il futuro del settore, con tavoli aperti e un nuovo dialogo tra istituzioni e imprese”.
«Abbiamo fatto molta strada — ha affermato — ma dobbiamo continuare a valorizzare il ruolo di chi ogni giorno garantisce un miliardo di pasti all’anno. La ristorazione collettiva è un presidio di benessere e salute pubblica, e deve essere riconosciuta come parte integrante del sistema economico e sociale del Paese».

Piacenti ha richiamato l’attenzione anche sul tema della salute, ricordando l’impatto dell’obesità e del sovrappeso sulla spesa pubblica e sull’economia nazionale. «Una corretta alimentazione non è solo una questione individuale — ha detto — ma una politica pubblica che genera benefici per tutti. Per questo è necessario che la revisione dei prezzi, prevista dall’articolo 60 del Codice dei contratti pubblici, diventi un meccanismo stabile e proporzionato per garantire la continuità del servizio».

Sulla stessa linea, Massimo Milani, deputato e segretario della VIII Commissione (Ambiente, Trasporti e Lavori pubblici) ha ricordato l’impegno del Parlamento per istituire il tavolo tecnico presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dedicato proprio alla revisione dei contratti: «È un passo avanti necessario — ha affermato —, perché non è pensabile che un prezzo fissato oggi resti valido per nove anni. Il settore ha bisogno di regole che rispecchino la realtà».

Marco Simiani, deputato e membro della VIII Commissione, ha sottolineato la necessità di una politica industriale capace di premiare la qualità, la prossimità e la sostenibilità del servizio. «Dobbiamo garantire alle imprese la possibilità di investire, mantenendo un equilibrio tra qualità del cibo, condizioni di lavoro e margini economici. È una questione di coerenza e di responsabilità verso i cittadini».

Nel suo intervento, Raffaele Nevi, deputato, portavoce di Forza Italia e vicecapogruppo alla Camera, ha posto l’accento sulla semplificazione e sulla stabilità normativa, invitando a valorizzare le imprese che, con competenza e innovazione, sostengono ogni giorno la continuità del servizio pubblico.

Davide Bergamini, deputato, capogruppo Lega in commissione Agricoltura, ha invece collegato il tema della ristorazione collettiva alla sovranità alimentare, evidenziando il valore educativo del settore: «Garantire ai nostri ragazzi un’alimentazione di qualità significa investire nel futuro del Paese. Un bambino che mangia bene a scuola sarà un adulto più sano e consapevole. È una questione di salute pubblica e di cultura».

A portare un ulteriore contributo è stato Pierangelo Albini, Direttore Lavoro, Welfare e Capitale Umano in Confindustria, che ha sottolineato la necessità di una maggiore chiarezza normativa e di un confronto stabile tra parti sociali e istituzioni sui contratti di lavoro applicabili al settore. Albini ha evidenziato come la ristorazione collettiva rappresenti un segmento specifico del terziario, con caratteristiche produttive e organizzative che la distinguono nettamente dalla ristorazione tradizionale. «Occorre – ha affermato – un sistema di regole coerente con la natura industriale e continuativa del servizio, che valorizzi la qualità e la professionalità degli operatori senza gravare sulle imprese con oneri impropri»

Dalla pluralità degli interventi è emersa una visione convergente: la ristorazione collettiva deve essere riconosciuta come una vera infrastruttura nazionale, capace di generare valore economico e sociale.

Come ha concluso Massimo Piacenti, «non si può parlare di qualità se non si garantisce sostenibilità. Il nostro obiettivo è semplice ma cruciale: costruire un sistema stabile, fondato su regole certe e su un riconoscimento pieno del ruolo industriale e sociale delle imprese del settore».

Un confronto che ha segnato un passaggio importante: la ristorazione collettiva come motore di crescita, innovazione e benessere per il Paese.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

© ANIR Associazione Nazionale Imprese della Ristorazione - CF 96455610582.
Privacy Policy | Cookie Policy

CONTATTI

Viale Pasteur, 6 - 00144 Roma Telefono +39 06 45473001