Si è tenuta presso la VIII Commissione (Ambiente, Territorio e Lavori pubblici) della Camera dei deputati, l’audizione di ANIR – Associazione Nazionale delle Imprese della Ristorazione – nell’ambito dell’esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 73/2025, detto DL Infrastrutture. Al centro del confronto, le misure urgenti in materia di infrastrutture strategiche e contratti pubblici, con particolare attenzione agli impatti del nuovo Codice degli Appalti, la cui applicazione incide direttamente anche sul comparto dei servizi. ANIR è intervenuta per rappresentare le esigenze di un settore – quello della ristorazione collettiva – che opera con contratti pluriennali ad alta intensità di manodopera e che richiede strumenti certi, come la revisione prezzi obbligatoria, per garantire sostenibilità e continuità nei servizi pubblici essenziali.
A intervenire per ANIR è stato il Presidente Massimo Piacenti, affiancato dal Segretario Generale Paolo Valente. Il focus dell’intervento ha riguardato in particolare la necessità di rendere obbligatoria la revisione ordinaria dei prezzi nei contratti di servizi a lunga durata, come quelli della ristorazione collettiva.
«I contratti dei servizi, come quelli della ristorazione collettiva, sono per loro natura pluriennali e continuativi. Oggi si fa un’offerta, ma l’esecuzione può durare anche dieci anni. È evidente che un pezzo definito oggi non può reggere l’urto dell’aumento dei costi, del lavoro o delle materie prime alimentari. Serve uno strumento certo per il riequilibrio» ha affermato Piacenti.
L’art. 60 del Codice dei Contratti Pubblici – ha evidenziato ANIR – distingue tra revisione straordinaria e ordinaria. Ma il comma 2, che introduce la revisione ordinaria, la configura ancora come una facoltà e non come un obbligo, generando incertezza applicativa e potenziali contenziosi.
«L’attuale formazione rappresenta un passo avanti sotto il profilo storico, ma da un punto di vista giuridico lascia margini di ambiguità. Chiediamo che in sede di conversione del decreto-legge venga inserita l’obbligatorietà della revisione dei prezzi per tutti i servizi e le forniture a lungo termine». Ha aggiunto.
La ristorazione collettiva – ha ricordato ANIR – impiega oltre 100 mila persone, di cui l’80% donne, distribuite in oltre 1000 imprese, e produce ogni anno circa un miliardo di pasti destinati a scuole, strutture sanitarie, forze dell’ordine e grandi comunità. È un settore che, per impatto sociale, economico e sanitario, costituisce un presidio di benessere quotidiano per milioni di cittadini.
«Il nostro è un comparto strategico, che valorizza il Made in Italy, l’alimentazione sana, la formazione delle maestranze, il cibo biologico e a chilometro zero. Non possiamo pensare di reggere questa qualità senza un quadro contrattuale stabile ed equo» ha sottolineato Piacenti.
Durante l’audizione è stato inoltre ricordato il ruolo della Consulta dei Servizi, recentemente costituita da 19 sigle rappresentative di oltre 70 miliardi di fatturato o più di un milione di lavoratori. Il prossimo 19 giugno, la Consulta presenterà un documento unitario con proposte normative e dati del settore, nel corso di un convegno pubblico a Piazza Colonna.