Riconoscimento della specificità dei servizi nel Codice Appalti: una conferma dai dati ANAC e ISTAT

Febbraio 4, 2025

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha pubblicato i dati relativi al mercato degli appalti pubblici per il periodo maggio-agosto 2024, evidenziando come i servizi rappresentino la categoria più rilevante sia per numero di procedure pubblicate (41,6%) che per valore economico (40,7%). Questo conferma il peso centrale dei servizi negli affidamenti pubblici, superiore a quello dei lavori pubblici, che si attestano rispettivamente al 23,7% per numero di procedure e al 17,6% per valore complessivo.

«Questi dati impongono una riflessione» dice Massimo Piacenti, Presidente ANIR Confindustria, «sulla necessità di una maggiore attenzione alla qualità e alla sostenibilità del settore, in un contesto economico caratterizzato da una crescita dei costi che incide fortemente sulle imprese del comparto».

L’aumento dei costi e il suo impatto sugli appalti pubblici.

Secondo i dati ISTAT di gennaio 2025, l’inflazione annua si attesta al + 0,8% con un aumento dell’1,3% per i beni alimentari e una crescita più accentuata nel settore della ristorazione. L’indice dei prezzi al consumo evidenzia che il costo delle materie prime alimentari continua a salire, mettendo sotto pressione il sistema della ristorazione collettiva, che deve garantire qualità e sostenibilità senza disporre di adeguati strumenti di revisione dei prezzi nei contratti pubblici. L’incremento riguarda non solo le derrate alimentari, ma anche energia, logistica e servizi, componenti essenziali per il settore.

«Senza una revisione tempestiva dei contratti», continua ancora Piacenti, «le imprese del comparto rischiano di trovarsi in difficoltà, con possibili ripercussioni sulla continuità del servizio dei pasti erogati in scuole, ospedali, aziende e strutture pubbliche, proprio perché sulla qualità del servizio fornito non possiamo fare passi indietro».

Verso un nuovo approccio negli appalti pubblici

Alla luce dei dati ANAC e ISTAT, Anir Confindustria sottolinea l’urgenza di un quadro normativo più attento al settore dei servizi, che tenga conto:

  • Della necessità di una revisione dei prezzi negli appalti pubblici, per evitare che l’aumento dei costi penalizzi la continuità del servizio offerto e la sostenibilità economica delle imprese.
  • Di un maggiore equilibrio nei criteri di aggiudicazione, per scongiurare il rischio di offerte al massimo ribasso, dannose per la qualità e la sicurezza alimentare.
  • Di un riconoscimento strategico del ruolo della ristorazione collettiva, che non si limita alla fornitura dei pasti ma rappresenta un servizio pubblico essenziale con impatti diretti sulla salute, l’educazione e il benessere sociale.

Il valore della ristorazione collettiva nel sistema Paese.

Massimo Piacenti conclude: «ANIR Confindustria ribadisce che la ristorazione collettiva è un pilastro del sistema degli appalti pubblici, con un impatto diretto su milioni di cittadini ogni giorno. Investire sulla qualità e garantire regole più equilibrate significa promuovere un modello virtuoso che tuteli imprese, lavoratori e utenti finali, in un settore che rappresenta il cuore del welfare pubblico. L’auspicio è che i dati forniti da ANAC e ISTAT possano essere uno stimolo per un dialogo costruttivo con le Istituzioni, affinché la regolazione del mercato degli appalti pubblici sia più aderente alla realtà economica e capace di garantire stabilità, qualità e sostenibilità nel lungo periodo. Non è più tempo di rimandare o rinviare le scelte chiare e nette che il settore chiede da tempo, per sé, ma anche per le maestranze, gli utenti e per tutta la filiera agroalimentare italiana».

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