Mattioli fa il punto sull’ attività associativa e istituzionale di ANIR Confindustria e prova a tracciarne il futuro

E’ per me un grande onore aprire i lavori della terza Assemblea di ANIR CONFINDUSTRIA e desidero in questa sede manifestare tutta la mia gratitudine per essere stato scelto quale Presidente ad interim di quella che possiamo definire, con orgoglio, la più importante rappresentanza della Ristorazione Collettiva Industriale che annovera il suo posto nella Grande Famiglia del mondo dei Servizi.

È partendo da tali basi e grazie al cammino indicato sin dall’inizio da Confindustria Servizi HCFS, a cui siamo federati, che un primo gruppo di Imprese, unite da una visione comune, ha dato vita a questo valido ed interessante percorso industriale che, seppure difficile, laborioso e sofferto ha preso le mosse dalla rinnovata esigenza di dare sempre più ampio respiro alle problematiche espresse dalle aziende della Ristorazione Collettiva Associate, al fine di fornire soluzioni tese a migliorare e sviluppare la rappresentatività e l’immagine dell’intero settore, in anni, imprevedibili e pieni di criticità ed emergenze come lo è purtroppo anche il presente che stiamo affrontando.

Un ringraziamento va a chi prima di me ha svolto tale compito e a voi : imprese aderenti alla nostra Associazione, agli Organi Associativi che oggi in parte rinnoviamo, ed un grazie in particolare, alla squadra dei Vice-Presidenti e al segretario Generale,  infine vi sarei anche grato se portaste tutti questo mio ringraziamento anche alle migliaia di lavoratori e lavoratrici, che in piena Pandemia e ancora oggi svolgono un lavoro stoico, dando dignità e identità ad un settore spesso considerato marginale dai governi e dagli organi decisori, nonché dall’opinione pubblica.

E’ stato un periodo di grande lavoro, durante il quale obiettivo comune è stato quello di dare sempre più lustro e rappresentatività all’intera filiera produttiva, con la consapevolezza della necessità di addivenire ad una evoluzione e ad una crescita della nostra compagine, in linea con lo Statuto Confederale, e al modello organizzativo proprio di un sistema federativo a cui abbiamo aderito.

 

Il senso della nostra rappresentanza

Ad ognuno di noi è stato chiesto di cedere una parte della propria competenza e della propria autonomia, con lungimiranza e capacità prospettica, per superare le differenze e le rigidità e dare risalto alle comunanze e alle sinergie nel rispetto delle reciproche specificità di ruolo e peculiarità di soggetti operanti nello stesso comparto.

Certamente non è stato semplice ma abbiamo chiari i nostri obiettivi: costruire una nuova rappresentanza che, facendo sinergia tra i propri componenti, possa tutelare, assistere e supportare le aziende del settore sul piano industriale, istituzionale e politico, rafforzandone l’identità ed accrescendone il senso di appartenenza al Sistema industriale italiano rappresentato da Confindustria.

Un progetto che abbiamo voluto e che nonostante le difficoltà è nostro dovere perseguirlo con rinnovata determinazione, e continua dedizione, tesi a favorire lo sviluppo delle imprese associate in un quadro di trasparenza, legalità, certezza del diritto e rispetto delle regole, nella ferma convinzione che solo la concreta e reale affermazione ed applicazione di tali principi è in grado di valorizzare l’imprenditoria sana del nostro settore e dell’Italia.

Uno sforzo che per ora è stato in parte ripagato!

Anni intensi che ci hanno messo di fronte ad una dura prova: affrontare criticità e emergenze dovute dalla Pandemia mondiale, alla diffusione dello smart working, alle conseguenze del conflitto Russo Ucraino e agli effetti devastanti sui prezzi dell’inflazione e allo stesso tempo qualificare e sostanziare la rappresentanza della ristorazione collettiva in Italia quasi a cominciare da un momento zero. Interpretare e dare voce alle tante criticità che hanno affrontato le aziende non è stato semplice per una struttura appena nata, ma la forza della nostra novità è stata la chiave con cui abbiamo potuto sostenere la centralità e la necessità dei nostri servizi nel sistema produttivo economico e sociale dell’Italia.

Qui è possibile leggere l’intervento completo

Il settore della ristorazione collettiva chiede interventi immediati al Governo per evitare lo stop ai servizi essenziali per scuole e strutture sanitarie

Le aziende del settore della ristorazione collettiva denunciano, ormai da troppo tempo, la grave situazione di crisi che stanno attraversando: riuscire ad assicurare l’erogazione dei servizi, soprattutto nei contratti con la PA, senza vedersi riconosciuti gli aumenti dei costi – energia e derrate alimentari – che la situazione attuale sta imprimendo al mercato.

L’impossibilità di rimodulare i contratti e di avere la necessaria revisione dei prezzi sta determinando una situazione non sostenibile, a totale carico delle imprese per non interrompere i servizi di ristorazione nelle scuole, nei presidi ospedalieri e in moltissimi ambiti della amministrazione pubblica, ritenuti essenziali e indifferibili. Una condizione che determina forti disequilibri economici che stanno esponendo Imprese e Cooperative a gravi rischi, dopo essere state già fortemente colpite dagli effetti della pandemia.

Il continuo disinteresse delle istituzioni nei confronti di questo comparto lascia presagire, a breve, il collasso di un intero settore, con forti implicazioni sociali e sul mondo del lavoro, visto che oggi rappresenta 1.500 aziende per una platea di circa 110.000 addetti. E un fatturato complessivo di 6,5 Mld.

Per questo il giorno 14 Novembre alle ore 16, presso la Camera dei Deputati, durante una apposita conferenza stampa ANIR Confindustria e Alleanza delle Cooperative Italiane Servizi (Agci Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi) hanno chiesto al Governo i seguenti interventi:

–           Urgente Intervento normativo nell’ambito dei prossimi Decreti di aiuti o di emergenza per introdurre a carattere emergenziale la possibilità di rimodulazione e rinegoziazione dei contratti in essere con la PA e l’introduzione dell’obbligo della revisione dei prezzi sulla base di indici ufficiali sulla variazione dei costi delle materie prime;

–           Riutilizzo delle rimanenze non assegnate del fondo di sostegno alla ristorazione collettiva anche per le perdite di bilancio dell’anno 2021;

–           Revisione dell’attuale applicazione dei CAM nella ristorazione collettiva, alla luce dell’entrata in vigore della nuova legge su km 0 e di filiera corta.

Le Associazioni avvieranno quindi una straordinaria Mobilitazione Nazionale del Settore, coinvolgendo lavoratori e utenti.

Solo un intervento straordinario con effetto immediato sui contratti in corso, così come previsto per il settore dei lavori pubblici, può salvare il settore.

Soltanto dopo aver affrontato l’emergenza con le opportune misure legislative le Associazioni chiederanno l’istituzione di un tavolo al governo per discutere interventi organici per un settore che garantisce servizi essenziali per il Paese e che occupa migliaia di lavoratrici e lavoratori.

Foto Lorenzo Mattioli ufficiale 2021

Lorenzo Mattioli (Presidente ANIR), sollecita il nuovo Governo a dare un nuovo impulso al comparto dei servizi della ristorazione collettiva.

Il Presidente di ANIR e di Confindustria Servizi HCFS, Lorenzo Mattioli, sollecita il nuovo Governo a dare un nuovo impulso ai temi messi sul tavolo dal comparto dei servizi della ristorazione collettiva.

«Il governo guidato dal Presidente Giorgia Meloni ha incassato una netta fiducia dal Parlamento intorno ad un programma chiaro e dopo un’ampia discussione sia alla Camera che al Senato. Ho avuto modo di apprezzare la capacità di dare rapidamente riposta al bisogno di stabilità e alla necessità di un indirizzo preciso per la governance del Paese. Confidiamo nella capacità di dare nuovo impulso ai temi legati all’industria, vista l’attenzione posta dallo stesso Presidente al tema della produzione, con particolare riferimento alle forti criticità che incontrano le imprese in questo momento: in particolare energia e caro prezzi. Il comparto dei Servizi ha dimostrato in questi anni di essere a pieno titolo al centro della questione legata alla politica industriale del Paese. 2,5 milioni di lavoratori e migliaia di imprese che si prendono cura, ogni giorno, di sanificazione, trasporti e mense. Per questo crediamo che il modo migliore per riconoscere la centralità del settore sia quello di istituire finalmente un’apposita delega ministeriale».

Delibera n. 441 del 28 settembre 2022 ANAC – LINEE GUIDA QUALIFICAZIONE DELLE STAZIONI APPALTANTI E DELLE CENTRALI DI COMMITTENZA

Con la Delibera n. 441 del 28 settembre 2022 l’ANAC ha approvato in via definitiva le Linee guida che individuano i requisiti necessari per la qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza.

Il nuovo sistema, che porterà a una riduzione delle stazioni appaltanti, diventerà operativo con l’entrata in vigore della riforma del codice appalti.

L’ANAC nella delibera individua i requisiti obbligatori per poter essere ammessi alla procedura di qualificazione per la progettazione e l’affidamento di lavori, servizi e forniture. I requisiti obbligatori sono l’iscrizione all’anagrafe unica delle stazioni appaltanti (Ausa), una struttura organizzativa stabile e la disponibilità di piattaforme telematiche nella gestione delle procedure di gara.

L’ANAC individua, altresì, tre livelli di qualificazione basati su determinati punteggi: basteranno 30 punti a regime per qualificarsi per i lavori inferiori a un milione di euro (livello L3), 40 punti per importi superiori a un milione di euro e inferiori alla soglia di rilevanza comunitaria (livello L2), 50 punti per importi pari o superiori alle soglie di rilevanza comunitaria (livello L1).

Per i primi due anni, sono previsti degli ‘sconti’, la qualificazione cioè può essere ottenuta anche con un punteggio inferiore di 10 punti per il livello 3 e di 5 punti per gli altri due livelli; per il secondo anno inferiore di 5 punti per il livello 3 e di 2 per gli altri due livelli.

I punti si ottengono a seconda del possesso di determinati requisiti (oltre a quelli obbligatori): 20 punti per la presenza nella struttura organizzativa di dipendenti con competenze specifiche; 20 punti se possiede un sistema di aggiornamento e formazione del personale; 40 punti per il numero di gare svolte nel quinquennio precedente la domanda di qualificazione; 10 punti per l’uso delle piattaforme telematiche.

Si ottengono punti anche per l’assolvimento degli obblighi di comunicazione dei dati sui contratti pubblici che alimentano la Banca dati ANAC e degli obblighi sul monitoraggio dello stato di attuazione delle opere pubbliche, di verifica dell’uso dei finanziamenti previsti e costituzione del Fondo opere e del Fondo progetti.

ANAC effettuerà a campione verifiche sulle informazioni dichiarate dalle stazioni appaltanti e dalle centrali di committenza per controllarne la veridicità e confermare il livello di qualificazione. Il punteggio di qualificazione viene aggiornato annualmente.

Sono qualificati di diritto il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, compresi i Provveditorati interregionali per le opere pubbliche, Consip, Invitalia – Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, Difesa servizi, Sport e salute Spa.

Sono, invece, qualificate con riserva le stazioni uniche appaltanti delle città metropolitane e delle province.

DL Aiuti Bis Misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali ed industria

In data 20 Settembre u.s. il Senato ha approvato in maniera definitiva il Decreto Aiuti Bis (D.L. n. 115/2022). In linea di continuità con il Decreto Aiuti (D.L. 17 maggio 2022, n. 50, convertito con modificazioni in L. 15 luglio 2022, n. 91), il c.d. Decreto Aiuti bis implementa una serie di misure in materia di energia, politiche sociali e industriali per contrastare gli effetti economici della crisi internazionale. Dei circa 17 miliardi di euro complessivi stanziati dal Governo, circa 5,5 miliardi sono a favore delle imprese, mentre 1,2 miliardi è destinato al taglio del cuneo fiscale . Nello specifico c’è stata una proroga fino al 31 dicembre 2022 dello smart working per i lavoratori fragili o con figli sotto i 14 anni  e sono stati confermati anche per il terzo trimestre 2022, (vedi art.6) i crediti d’imposta a favore delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e di gas naturale, già previsti nei trimestri precedenti. E’ stato deciso di prorogare l’azzeramento degli oneri generali di sistema per l’elettricità, esteso al quarto trimestre 2022, la riduzione al 5% dell’aliquota Iva sul gas, estesa al 31 dicembre, ma anche l’abbattimento degli oneri generali sul gas, che è stato portato al 31 dicembre, così come è stato prolungato fino a dicembre il cosiddetto bonus sociale su bollette elettriche e gas che prevede che le famiglie con Isee inferiore a 12 mila euro siano esentate dall’impatto dell’aumento dei costi dell’energia. Infine è stato prorogato il taglio delle accise sulla benzina e gasolio gpl. Si è deciso l’Esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti per i periodi di paga dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2022, compresa la tredicesima o i relativi ratei erogati nei predetti periodi di paga, l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico dei lavoratori dipendenti con esclusione dei rapporti di lavoro domestico (di cui all’art. 1, comma 121, della L. 30 dicembre 2021, n. 234, Legge di Bilancio 2022), è incrementato di 1,2 punti percentuali. In considerazione dell’eccezionalità della misura, resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

Due tra le aziende associate ad ANIR premiate TOP JOB

Ladisa e la Vivenda premiate tra i migliori datori di lavoro, riconoscimento ottenuto dall’Istituto Tedesco di Qualità (ITQF) insieme al suo media partner La Repubblica Affari&Finanza. Il metodo raccolta dati che “ascolta”  il web , il Social listening”, l’intelligenza artificiale che controlla ogni citazione e ne valuta il mood ed il modo in cui è scritta, ha preso in esame oltre 2 milioni di citazioni online relative a 2000 datori di lavoro .Una serie impressionante di dati raccolti setacciando il web e analizzando migliaia di fonti tra social media, blog e portali di news. Ventisette gli aspetti presi in considerazione: dal clima di lavoro alle possibilità di sviluppo professionale, dalle prospettive di crescita alla sostenibilità e ai valori aziendali. Un metodo che è stato testato con successo da anni in diversi paesi europei che ha confermato Ladisa tra i 400 migliori datori di lavoro d’Italia assegnandole il sigillo di qualità ITQF insieme a La Repubblica Affari & Finanza.

Stesso discorso vale per la Vivenda SpA ,azienda del Gruppo La Cascina Cooperativa leader nei settori della ristorazione collettiva e del global service, che ha ottenuto per il secondo anno consecutivo il riconoscimento Top Job. Se nel 2021 era stata premiata, nel nostro Paese, fra i migliori 200 datori di lavoro per una donna, con l’indagine “Italy’ s best employers for women” (l’85% della forza lavoro è donna), questa volta la Vivenda Spa è stata inserita fra le 400 aziende top attive in Italia. A determinare il premio “Top Job – Italy’s Best Employers 2022/2023” hanno concorso ben 27 parametri come prospettive di crescita, sostenibilità, sviluppo professionale, clima di lavoro e valori aziendali.“Questo secondo riconoscimento da parte dell’Istituto Tedesco Qualità Finanza conferma la bontà del nostro operato e delle scelte messe in campo prima per fronteggiare le difficoltà derivate da due anni di pandemia, poi per consolidare la nostra presenza sul territorio accrescendo il numero degli occupati e dando garanzia di stabilità ai nostri lavoratori”, è il commento di Fabrizio Di Maggio, direttore delle Risorse Umane per la Vivenda Spa. È stato possibile grazie a una precisa visione d’insieme, allo spirito di sacrificio e alla professionalità dei nostri lavoratori, per la maggior parte donne. È grazie a loro se oggi possiamo ricevere questo importante premio, frutto del social listening e, quindi, del giudizio e della percezione che hanno della Vivenda sia i clienti sia i lavoratori”.

Delegazione ANIR partecipa all’Assemblea Generale di Confindustria dal Santo Padre

In data 12 Settembre si è svolta l’Assemblea straordinaria di Confindustria presso la Santa Sede, in audizione da Papa Francesco, appuntamento a cui ha partecipato la delegazione di ANIR composta dal Presidente Mattioli e dal Segretario Generale Valente.

«L’ udienza di Confindustria in Vaticano rappresenta un momento di grande valenza per tutte le imprese: le parole del Papa, oltre quelle del presidente Bonomi, sono uno stimolo a fare meglio oltre che essere un riconoscimento al valore sociale delle imprese, richiamando non solo al ruolo economico che esse rivestono all’interno del sistema Paese. Ripartire dalla dignità del Lavoro, uscire dalla logica dei sussidi, tutelare le famiglie, le donne e i giovani: come rappresentante delle imprese dei Servizi condivido pienamente questi aspetti, ma ora occorre la massima condivisione anche da parte delle istituzioni. Il dialogo deve ripartire oggi, in maniera costruttiva, per gettare le basi di un solido patto di fiducia tra mondo produttivo e lavoratori, sancito in un momento che non ha precedenti nella storia europea più recente. Il tema dell’equità sociale e della forbice salariale non può lasciarci indifferenti: senza demonizzare alcuno, oggi devono guidarci sostenibilità, dignità, pari opportunità». Lo dichiara Lorenzo Mattioli, presidente di Confindustria Servizi HCFS e di ANIR Confindustria.

 

Relazione del Presidente Bonomi 

Discorso del Santo Padre Francesco ai partecipanti all’assemblea pubblica di Confindustria

 

“DECRETO AIUTI BIS”: ulteriori misure in favore di lavoratori, imprese e famiglie

Il 9 Agosto 2022 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge 9 agosto 2022, n. 115 recante “Misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali e industriali”.

In linea di continuità con il Decreto Aiuti (D.L. 17 maggio 2022, n. 50, convertito con modificazioni in L. 15 luglio 2022, n. 91), il c.d. Decreto Aiuti bis implementa una serie di misure in materia di energia, politiche sociali e industriali per contrastare gli effetti economici della crisi internazionale.

Dei circa 17 miliardi di euro complessivi stanziati dal Governo, circa 5,5 miliardi sono a favore delle imprese, mentre 1,2 miliardi è destinato al taglio del cuneo fiscale

Il provvedimento prevede proroghe dei crediti di imposta alle imprese per l’acquisto di gas ed energia, ulteriori misure in materia di agevolazioni alle imprese e di investimenti in aree di interesse strategico oltre che il rifinanziamento dei contratti di sviluppo industriale.

In particolare, su richiesta del MISE sono stati rifinanziati i contratti di sviluppo per 40 milioni nel 2022, 400 milioni nel 2023, 12 milioni per ciascun anno dal 2024 al 2030. Nuove risorse sono state stanziate anche per gli Ipcei: 20 milioni nel 2022, 350 milioni nel 2023 e 35 milioni per ciascun anno dal 2024 al 2030.

E’ stato deciso di prorogare l’azzeramento degli oneri generali di sistema per l’elettricità, esteso al quarto trimestre 2022, la riduzione al 5% dell’aliquota Iva sul gas, estesa al 31 dicembre, ma anche l’abbattimento degli oneri generali sul gas, che è stato portato al 31 dicembre, così come è stato prolungato fino a dicembre il cosiddetto bonus sociale su bollette elettriche e gas che prevede che le famiglie con Isee inferiore a 12 mila euro siano esentate dall’impatto dell’aumento dei costi dell’energia. Infine è stato prorogato il taglio delle accise sulla benzina e gasolio gpl.

Si è deciso l’Esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti per i periodi di paga dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2022, compresa la tredicesima o i relativi ratei erogati nei predetti periodi di paga, l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico dei lavoratori dipendenti con esclusione dei rapporti di lavoro domestico (di cui all’art. 1, comma 121, della L. 30 dicembre 2021, n. 234, Legge di Bilancio 2022), è incrementato di 1,2 punti percentuali. In considerazione dell’eccezionalità della misura, resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche

Giulia Putin, professionalità e talento, una top manager del settore tra le 100 donne nella classifica di “Forbes Italia”: cruciale investire nella professionalità e nel talento.

Giulia Putin, Chief Purchasing Manager di Serenissima Ristorazione, è tra le 100 figure professionali femminili premiate da “Forbes Italia” per impegno e capacità di leadership nel 2022. E’ quanto scrive la prestigiosa rivista a seguito della

Giulia Putin, Chief Purchasing Manager di Serenissima Ristorazione, è tra le 100 figure professionali femminili premiate da “Forbes Italia” per impegno e capacità di leadership nel 2022. E’ quanto scrive la prestigiosa rivista a seguito della pubblicazione della Top100 annuale dedicata al tema….

Pubblicata a inizio luglio, la prestigiosa lista di “Forbes Italia” riconosce a Giulia Putin impegno, dedizione e grande capacità di leadership in ambito professionale. Seconda generazione della famiglia Putin, proprietaria del Gruppo, dal 2006 ricopre l’incarico di Chief Purchasing Manager con il compito di gestire le procedure d’acquisto, coordinare le attività dei buyer e, tra le altre cose, fornire analisi dei report sugli acquisti per perseguire obiettivi di costante miglioramento. La manager è anche mamma di Pietro, Alessandro e Anna e, come sottolineato nell’intervista, ha sempre scelto di conciliare famiglia e carriera, anche grazie al supporto di persone per lei molto importanti: “Noi donne ci mettiamo costantemente in discussione e sentiamo l’esigenza di dimostrare, soprattutto se dobbiamo conciliare carriera e famiglia. Se io sono riuscita a realizzarmi professionalmente lo devo molto a mio marito Federico, che mi ha aiutata moltissimo nella gestione della famiglia, ma anche a mia madre che mi è stata sempre vicina in questo e a mio padre, il regista vero di Serenissima Ristorazione, che mi ha sempre dato una grande fiducia e non è mai entrato nel mio ruolo e nell’ambito delle mie decisioni”.

Serenissima Ristorazione è una realtà in cui le donne ricoprono anche posizioni al vertice, un assetto in cui a contare sono la capacità e il talento: “Se faccio riferimento alla mia esperienza”, prosegue Giulia Putin, “sono cresciuta in base alle mie capacità e ai miei talenti e nella nostra azienda funziona alla stessa maniera, chi desidera dare il suo apporto trova il suo posto e questo a prescindere dal sesso biologico”. Il consiglio per le donne aspiranti manager è “investire su sé stesse, studiare, informarsi e avere la tenacia di provarci sempre, anche quando le cose apparentemente non vanno bene”. L’invito, specifica in conclusione, è rivolto a tutti, anche agli uomini: “Investite nella vostra professionalità, mettete a frutto i vostri talenti, ovvero quello che sapete fare e soprattutto credeteci. Credete in chi siete e soprattutto in chi volete essere”.

 

Memoria di ANIR Confindustria per la Commissione Speciale del Consiglio di Stato sull’attuazione della Legge delega al Governo in materia di contratti pubblici

Diamo evidenza di un importante contributo che ANIR Confindustria ha inoltrato, rispondendo al procedimento consultivo, al Consiglio di stato investito della redazione dei decreti attuativi della nuova disciplina dei contratti pubblici.

L’art. 1, comma 4, della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante «Delega al Governo in materia di contratti pubblici» prevede la facoltà del Governo, di affidare al Consiglio di Stato, la redazione dei progetti dei decreti legislativi attuativi della delega.

Il Governo ha inteso avvalersi di tale facoltà e, in data 28 giugno 2022, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha affidato al Consiglio di Stato il compito di formulare il progetto di decreto legislativo. Con decreto del Presidente del Consiglio di Stato n. 236 del 4 luglio 2022 è stata, così, istituita la Commissione incaricata di redigere il «progetto del decreto legislativo recante la disciplina dei contratti pubblici», composta da magistrati amministrativi, da avvocati ed esperti.

Conseguentemente il Consiglio di Stato, fin dal parere n. 616 del 2016, ha ammesso e valorizzato la partecipazione al procedimento consultivo, tramite audizioni o note scritte, di rappresentanze qualificate delle Istituzioni amministrative, economiche e sociali, che ha riguardato i Soggetti rappresentativi capaci di fornire un utile contributo informativo in materia.

 

Tra le principali questioni su cui ANIR Confindustria ha focalizzato il proprio intervento riportiamo:

  • La richiesta di strutturare un codice che ponga al centro una netta distinzione a livello disciplinare tra l’esecuzione di un lavoro e l’affidamento e l’esecuzione di un servizio. Il sistema applicato nelle precedenti versioni del codice, dove si costruisce la norma per i lavori e la si estende poi ai servizi e alle forniture, non è più sostenibile perché le esigenze dell’intero comparto dei servizi ha esigenze e necessità totalmente diverse.
  • in riferimento agli investimenti in tecnologie verdi e digitali segnaliamo giudizio positivo sul concetto normativo introdotto della valorizzazione economica dei Criteri Minimi Ambientali all’interno di una gara al fine di scongiurare che il costo della sostenibilità ambientale sia solo a carico delle imprese e non anche del soggetto pubblico.
  • Con riferimento alla tematica legata alla variazione dei costi e alla conseguente rinegoziazione dei contratti riteniamo apprezzabile la previsione dell’obbligo per le stazioni appaltanti di inserire nei bandi di gara, negli avvisi e inviti, in relazione alle diverse tipologie di contratti pubblici, un regime obbligatorio di revisione dei prezzi al verificarsi di particolari condizioni di natura oggettiva e non prevedibili al momento della formulazione dell’offerta. Esprimiamo però forte preoccupazione per l’attuale formulazione della norma che di fatto rimette al solo RUP ogni valutazione circa la presenza di siffatte condizioni con il conseguente rischio di rendere la clausola revisionale difficilmente azionabile, avremmo preferito evitare questa eccessiva discrezionalità del RUP, prevedendo nella legge delega quanto già affermato nella precedente versione del codice appalti ovvero che “Tutti i contratti ad esecuzione periodica o continuativa relativi a servizi o forniture debbono recare una clausola di revisione periodica del prezzo. La revisione viene operata sulla base di una istruttoria condotta dai dirigenti responsabili dell’acquisizione di beni e servizi su una  base dei dati certa, pur mantenendo il meccanismo di compensazione dei maggior oneri previsto.
  • Per quanto riguarda i criteri di assegnazione delle gare ravvisiamo che l’ampiezza della delega non permette di circoscrivere attentamente il perimetro applicativo ma riteniamo che la tipizzazione e l’automatismo verso l’aggiudicazione al prezzo più basso sia un principio altamente dannoso nel sistema degli appalti di servizio.
  • In riferimento all’inserimento della norma che prevede la ridefinizione della disciplina delle varianti in corso d’opera, riteniamo necessaria una precisazione legislativa in sede attuativa che affermi inequivocabilmente che la revisione della disciplina delle varianti in corso d’opera, riguardante la possibilità di modifica dei contratti durante la fase di esecuzione, sia applicabile anche ai servizi.

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