Codice Appalti

“Il Nuovo Codice degli Appalti è arrivato il 5 gennaio 2023 in Parlamento; alla Camera dei Deputati è stato assegnato per il parere alla Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici e poi per prassi anche alla Commissione Bilancio e Tesoro e alla Commissione Politiche dell’Unione Europea mentre al Senato è stato assegnato alla Commissione Ambiente, Transizione Ecologica, Energia, Lavori Pubblici, Comunicazioni, Innovazione Tecnologica.

Il nuovo Codice troverà operatività per tutti i nuovi procedimenti a decorrere dal 1° aprile 2023, mentre dal 1° luglio 2023 è prevista l’abrogazione del Codice precedente (d.lgs. n. 50/2016) coma anche l’applicazione delle nuove norme anche a tutti i procedimenti già in corso. Riportiamo di seguito una prima lettura dei principali articoli che riguardano il nostro settore a beneficio delle nostre aziende associate, in base alla nota che il prof. Avv. Pasquale Pantalone  ha redatto in collaborazione con la nostra Segreteria Generale che alleghiamo per completezza delle informazioni.

Innanzitutto nel nuovo Codice all’articolo 9 sono indicati una serie di principi generali, tra cui il “principio di conservazione dell’equilibrio contrattuale”.

In particolare vi è la previsione espressa di un “diritto” alla rinegoziazione contrattuale e questa è significativa perché impone alla stazione appaltante un correlativo “obbligo”, sicché quest’ultima non può sottrarsi alla eventuale rinegoziazione laddove sopravvengano circostanze straordinarie e imprevedibili in corso di esecuzione. All’art. 60 si “mette a regime” la disposizione della legislazione emergenziale di cui all’art. 29, DL 4/2022, conv. nella l. 25/2022, rendendo obbligatorio l’inserimento delle clausole di revisione dei prezzi nei documenti di gara iniziali, anche per gli appalti di servizi.

La norma precisa anche che l’attivazione delle clausole di revisione prezzi è legata alla sopravvenienza di circostanze oggettive e imprevedibili che determinano una variazione del costo dell’opera, della fornitura o del servizio, in aumento o in diminuzione, superiore al 5 per cento dell’importo complessivo e operano nella misura dell’80 per cento della variazione stessa; non è previsto un meccanismo automatico di revisione periodica dei prezzi (come stabilito dal “vecchio” art. 115, DLGS 163/2006). L’indice di riferimento è quello approvato dall’ISTAT, anche se sarebbe stato auspicabile prevedere un meccanismo più flessibile come quello che assicurerebbe un prezziario dinamico o comunque maggiormente in linea con l’andamento del mercato.

Tuttavia, rispetto alla disciplina attualmente vigente, nella nuova norma ci sono due novità non di poco rilievo: da un lato, è stata ridotta (dal 10% al 5%) la soglia superata la quale è possibile richiedere la revisione del prezzo originariamente pattuito; dall’altro lato, è stata aumentata dal 50% all’80% la misura della variazione riconoscibile all’appaltatore.

Le nuove soglie valgono non solo per i lavori (come previsto dall’art. 106, d.lgs. 50/2016), ma anche per servizi e forniture. L’art. 108 prevede che vengono aggiudicati esclusivamente sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo i contratti relativi ai servizi sociali e di ristorazione ospedaliera, assistenziale e scolastica, nonché ai servizi di alta intensità di manodopera.

Per quanto riguarda nello specifico il nostro settore nel nuovo codice agli articoli 130 e 131 si parla espressamente dei servizi di ristorazione nelle mense. In particolare nell’articolo 130 non paiono essere presenti significative innovazioni rispetto alla disciplina attualmente vigente ma resta fermo per i servizi di ristorazione collettiva sia il rispetto degli specifici CAM (art. 57 comma 2 e art. 130), sia l’utilizzo del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo (art. 108). Nell’articolo 131 che riguarda i servizi sostitutivi di mensa al comma 6 si prevede che l’allegato II17 in cui si individuano gli esercizi presso cui può essere erogato il servizio sostitutivo di mensa, le caratteristiche dei buoni pasto e il contenuto degli accordi stipulati tra le società di emissione dei buoni e i titolari degli esercizi convenzionabili.

Nel caso di buoni pasto in forma elettronica è garantito agli esercizi convenzionati un unico terminale di pagamento. In sede di prima applicazione del codice, l’allegato è abrogato a decorrere dalla data di entrata in vigore di un corrispondente regolamento emanato ai sensi dell’art. 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, con decreto del Ministro delle imprese e made in Italy, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, che lo sostituisce integralmente anche in qualità di allegato al codice.

ANIR Confindustria partecipa alla fondazione della Fondazione LiFE

‘’Il momento è davvero difficile e complicato, le imprese ci sono e hanno dimostrato soprattutto durante questo periodo di covid di prendersi cura delle persone, delle cose e del nostro paese’’.

Intervento del Presidente di Confindustria Servizi HCFS Lorenzo Mattioli all’evento LIFE.

‘’Il settore del Facility Management va tutelato, è un settore che svolge un lavoro essenziale’’.

Queste le parole di Paolo Valente, direttore di LiFE, intervenuto durante la Winter Edition 2022.

ANIR Confindustria interviene alla trasmissione di Rai 3 AGORA’ Il Vicepresidente Piacenti: “Andiamo incontro ad una crisi strutturale del settore”

Il VicePresidente di Anir Confindustria, Massimo Piacenti, denuncia in diretta su RaiTre, durante la trasmissione Agorà, la grave crisi che stanno attraversando le aziende della ristorazione collettiva per non vedersi riconosciuti gli aumenti dei costi che stanno sostenendo.

Assemblea Generale dei Soci ANIR

In occasione di LiFE 2022 si è svolta l’assemblea generale dei soci di ANIR, che ha visto la     partecipazione di numerose Aziende e nel corso della quale il Presidente Lorenzo Mattioli intervenendo ha tracciato le principali linee programmatiche della associazione. Con l’occasione l’Associazione ha rinnovato come da Statuto il collegio dei Probiviri (Avv. Luca Perfetti, Avv. Giorgio Fraccastoro e Avv. Renato Archidiacono) e ha approvato i bilanci annuali. Molto forte l’attenzione sui temi del caro prezzi e della scrittura del nuovo codice degli appalti, che interessano tutte le aziende del settore investite attualmente da forti criticità di cui l’Associazione si sta facendo fortemente interprete nei confronti del Parlamento e del Governo stesso, come l’iniziativa dell’evento LiFE testimonia.

LiFE grande successo, ANIR tra i sostenitori dell’evento che da oggi diventa una Fondazione

«Ci prendiamo da sempre cura dell’Italia» afferma il presidente di Confindustria Servizi HCFS e di ANIR Confindustria , Lorenzo Mattioli, «ma in questo momento anche noi, come il resto del Paese, stiamo subendo l’aumento dei costi spropositato, a fronte di prezzi che, come nel settore della ristorazione collettiva, devono rimanere uguali. Abbiamo denunciato il nostro allarme, continuando a farvi fronte, ma le risposte arrivate fino ad ora non ci soddisfano pienamente. Registriamo la volontà del Governo di migliorare la Finanziaria nelle sedi deputate, siamo pronti a dare il nostro contributo. Gli incontri e i dialoghi durante LiFE 2022 dimostrano la nostra volontà nel cercare soluzioni sempre nuove attraverso il confronto tra le parti».

Durante la prima giornata dei lavori dell’importante manifestazione LiFE, organizzata da Confindustria Servizi HCFS, con il contributo di ANIR, è stata varata la nascita della Fondazione LiFE, un nuovo soggetto istituzionale che ha l’obiettivo di sostenere e promuovere l’importante asset industriale del Facility Management e del Facility Services  in Italia.

La Fondazione LiFE è stata costituita e promossa da quattro associazioni di categoria ANIP, ANIR, ANID e Uniferr che all’interno di Confindustria sono federate in Confindustria Servizi HCFS.

Molto ricca quindi la settima edizione di LiFE. L’evento ha raccolto, come ogni anno, le più importanti imprese del comparto del Facility Management e dei Servizi integrati in Italia.

Il tema scelto per il confronto tra imprese, Governo e stakeholder è stato “Avere cura dell’Italia. L’industria dei servizi alle imprese, agli immobili e alle collettività”. Più di 70 relatori si sono alternati tra esperti ed esponenti delle Istituzioni, con la partecipazione di un centinaio di aziende della filiera.

«Grazie agli interventi del Presidente della sezione del Consiglio di Stato Corradino, del professor Sapelli e del giuslavorista Fava» sostiene il Presidente di Confindustria Servizi HCFS, Lorenzo Mattioli, «abbiamo avuto la conferma, ancora una volta, che i nostri sono servizi fondamentali per il Paese, basilari per poter programmare la ripartenza. Basti tener presenti due dati: la grande presenza di lavoratrici nelle aziende associate, circa il 60% dell’intera forza lavoro e la quota di immigrati (migranti) che riusciamo a coinvolgere in un lavoro che restituisce loro dignità e autonomia. Parliamo di un 35% dell’intera popolazione migrante ed extracomunitaria, nel nostro Paese. Questo settore deve avere una consapevolezza sempre maggiore ed è questo l’obiettivo che ci siamo posti nel dar vita alla Fondazione LiFE» è quanto afferma il direttore dell’evento Paolo Valente che prosegue «È la settima edizione di questa manifestazione che ogni anno raccoglie sempre nuovi stimoli e amplia gli orizzonti dell’impresa del facility management e dei servizi integrati. È stata una sfida, possiamo dire di averla vinta con coraggio e visione. Ma non ci fermiamo qui. Da questo grande sforzo, che ha dato nuovo impulso all’intero settore, per troppi anni dato per scontato, abbiamo deciso di fare un ulteriore passo in avanti con la Fondazione, che questo lavoro lo farà per 365 giorni l’anno e che consentirà ancor un nuovo salto di qualità».

Mattioli fa il punto sull’ attività associativa e istituzionale di ANIR Confindustria e prova a tracciarne il futuro

E’ per me un grande onore aprire i lavori della terza Assemblea di ANIR CONFINDUSTRIA e desidero in questa sede manifestare tutta la mia gratitudine per essere stato scelto quale Presidente ad interim di quella che possiamo definire, con orgoglio, la più importante rappresentanza della Ristorazione Collettiva Industriale che annovera il suo posto nella Grande Famiglia del mondo dei Servizi.

È partendo da tali basi e grazie al cammino indicato sin dall’inizio da Confindustria Servizi HCFS, a cui siamo federati, che un primo gruppo di Imprese, unite da una visione comune, ha dato vita a questo valido ed interessante percorso industriale che, seppure difficile, laborioso e sofferto ha preso le mosse dalla rinnovata esigenza di dare sempre più ampio respiro alle problematiche espresse dalle aziende della Ristorazione Collettiva Associate, al fine di fornire soluzioni tese a migliorare e sviluppare la rappresentatività e l’immagine dell’intero settore, in anni, imprevedibili e pieni di criticità ed emergenze come lo è purtroppo anche il presente che stiamo affrontando.

Un ringraziamento va a chi prima di me ha svolto tale compito e a voi : imprese aderenti alla nostra Associazione, agli Organi Associativi che oggi in parte rinnoviamo, ed un grazie in particolare, alla squadra dei Vice-Presidenti e al segretario Generale,  infine vi sarei anche grato se portaste tutti questo mio ringraziamento anche alle migliaia di lavoratori e lavoratrici, che in piena Pandemia e ancora oggi svolgono un lavoro stoico, dando dignità e identità ad un settore spesso considerato marginale dai governi e dagli organi decisori, nonché dall’opinione pubblica.

E’ stato un periodo di grande lavoro, durante il quale obiettivo comune è stato quello di dare sempre più lustro e rappresentatività all’intera filiera produttiva, con la consapevolezza della necessità di addivenire ad una evoluzione e ad una crescita della nostra compagine, in linea con lo Statuto Confederale, e al modello organizzativo proprio di un sistema federativo a cui abbiamo aderito.

 

Il senso della nostra rappresentanza

Ad ognuno di noi è stato chiesto di cedere una parte della propria competenza e della propria autonomia, con lungimiranza e capacità prospettica, per superare le differenze e le rigidità e dare risalto alle comunanze e alle sinergie nel rispetto delle reciproche specificità di ruolo e peculiarità di soggetti operanti nello stesso comparto.

Certamente non è stato semplice ma abbiamo chiari i nostri obiettivi: costruire una nuova rappresentanza che, facendo sinergia tra i propri componenti, possa tutelare, assistere e supportare le aziende del settore sul piano industriale, istituzionale e politico, rafforzandone l’identità ed accrescendone il senso di appartenenza al Sistema industriale italiano rappresentato da Confindustria.

Un progetto che abbiamo voluto e che nonostante le difficoltà è nostro dovere perseguirlo con rinnovata determinazione, e continua dedizione, tesi a favorire lo sviluppo delle imprese associate in un quadro di trasparenza, legalità, certezza del diritto e rispetto delle regole, nella ferma convinzione che solo la concreta e reale affermazione ed applicazione di tali principi è in grado di valorizzare l’imprenditoria sana del nostro settore e dell’Italia.

Uno sforzo che per ora è stato in parte ripagato!

Anni intensi che ci hanno messo di fronte ad una dura prova: affrontare criticità e emergenze dovute dalla Pandemia mondiale, alla diffusione dello smart working, alle conseguenze del conflitto Russo Ucraino e agli effetti devastanti sui prezzi dell’inflazione e allo stesso tempo qualificare e sostanziare la rappresentanza della ristorazione collettiva in Italia quasi a cominciare da un momento zero. Interpretare e dare voce alle tante criticità che hanno affrontato le aziende non è stato semplice per una struttura appena nata, ma la forza della nostra novità è stata la chiave con cui abbiamo potuto sostenere la centralità e la necessità dei nostri servizi nel sistema produttivo economico e sociale dell’Italia.

Qui è possibile leggere l’intervento completo

Il settore della ristorazione collettiva chiede interventi immediati al Governo per evitare lo stop ai servizi essenziali per scuole e strutture sanitarie

Le aziende del settore della ristorazione collettiva denunciano, ormai da troppo tempo, la grave situazione di crisi che stanno attraversando: riuscire ad assicurare l’erogazione dei servizi, soprattutto nei contratti con la PA, senza vedersi riconosciuti gli aumenti dei costi – energia e derrate alimentari – che la situazione attuale sta imprimendo al mercato.

L’impossibilità di rimodulare i contratti e di avere la necessaria revisione dei prezzi sta determinando una situazione non sostenibile, a totale carico delle imprese per non interrompere i servizi di ristorazione nelle scuole, nei presidi ospedalieri e in moltissimi ambiti della amministrazione pubblica, ritenuti essenziali e indifferibili. Una condizione che determina forti disequilibri economici che stanno esponendo Imprese e Cooperative a gravi rischi, dopo essere state già fortemente colpite dagli effetti della pandemia.

Il continuo disinteresse delle istituzioni nei confronti di questo comparto lascia presagire, a breve, il collasso di un intero settore, con forti implicazioni sociali e sul mondo del lavoro, visto che oggi rappresenta 1.500 aziende per una platea di circa 110.000 addetti. E un fatturato complessivo di 6,5 Mld.

Per questo il giorno 14 Novembre alle ore 16, presso la Camera dei Deputati, durante una apposita conferenza stampa ANIR Confindustria e Alleanza delle Cooperative Italiane Servizi (Agci Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi) hanno chiesto al Governo i seguenti interventi:

–           Urgente Intervento normativo nell’ambito dei prossimi Decreti di aiuti o di emergenza per introdurre a carattere emergenziale la possibilità di rimodulazione e rinegoziazione dei contratti in essere con la PA e l’introduzione dell’obbligo della revisione dei prezzi sulla base di indici ufficiali sulla variazione dei costi delle materie prime;

–           Riutilizzo delle rimanenze non assegnate del fondo di sostegno alla ristorazione collettiva anche per le perdite di bilancio dell’anno 2021;

–           Revisione dell’attuale applicazione dei CAM nella ristorazione collettiva, alla luce dell’entrata in vigore della nuova legge su km 0 e di filiera corta.

Le Associazioni avvieranno quindi una straordinaria Mobilitazione Nazionale del Settore, coinvolgendo lavoratori e utenti.

Solo un intervento straordinario con effetto immediato sui contratti in corso, così come previsto per il settore dei lavori pubblici, può salvare il settore.

Soltanto dopo aver affrontato l’emergenza con le opportune misure legislative le Associazioni chiederanno l’istituzione di un tavolo al governo per discutere interventi organici per un settore che garantisce servizi essenziali per il Paese e che occupa migliaia di lavoratrici e lavoratori.

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